PROGETTI DI RICERCA
About AKROMA
Il progetto è finanziato nell’ambito del Programma V:ALERE 2020 – Progetti di ricerca applicata e a carattere industriale per RTD di tipo A e B – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Il gruppo di ricerca
Valeria Parisi, ricercatrice TD-A Archeologia Classica – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” (Responsabile scientifico)
Carlo Rescigno, professore ordinario Archeologia Classica – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Michele Silani, ricercatore TD-A Archeologia Classica – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Andrea Averna, assegnista di ricerca – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Mariamafalda Crisci, dottoranda – Scuola Superiore Meridionale
Rosaria Perrella, collaboratore – Direzione Regionale Musei Campania
Il progetto
Nell’immaginario collettivo il termine greco “akropolis” evoca immediatamente la cittadella di Atene protetta dalla sua dea tutelare. Ma il modello ateniese è più un’eccezione che la regola nel paesaggio urbano antico, come dimostra la pianificazione degli insediamenti coloniali nella Grecia d’Occidente che costituiscono, com’è noto, un campionario fondamentale per indagare la nascita e lo sviluppo del sistema-polis.
Pur mostrando una grande variabilità riguardo alla morfologia del paesaggio, all’estensione, alla monumentalizzazione architettonica, le acropoli condividono un tratto comune, ossia la funzione religiosa, insieme a quella difensiva, assicurata dalla presenza dei templi poliadici che le rende, indipendentemente dalla caratterizzazione orografica, vere e proprie cittadelle sacre, con un forte valore identitario e rappresentativo per la comunità. Tuttavia, nonostante l’importanza simbolica e concreta ad esse riconosciuta nella letteratura storica e archeologica, le acropoli dell’Italia meridionale e della Sicilia non sono state finora oggetto di studi specifici.
Il progetto AKROMA intende, perciò, avviare un’analisi sistematica a partire da alcuni siti-pilota – Cuma, Taranto, Siracusa e Neapolis – valorizzando tutta la documentazione storica, archeologica, letteraria disponibile, con un approccio critico e trasversale. Città figlie di madrepatrie diverse, ciascuna con le sue specificità, le poleis selezionate possono offrire un utile campione d’indagine per leggere lo sviluppo diacronico delle acropoli – dalla fase protostorica a quella post-antica, con attenzione prioritaria al periodo greco – in relazione ai cambiamenti urbanistici, paesaggistici e funzionali.
Dalla Rocca di Cuma alla città vecchia di Taranto, dall’isola di Ortigia a Siracusa alla collina di Caponapoli a Napoli, lo studio sulle acropoli magnogreche può consentire di conoscere meglio non solo le città antiche ma anche quelle contemporanee, in cui esse continuano ancora a vivere. Una ricerca condotta “dall’alto” dell’acropoli può così contribuire alla creazione di un network di saperi partecipati “dal basso” utile alla conoscenza, alla conservazione e alla gestione dei beni culturali e paesaggistici, con ricadute positive in ambito sociale, culturale, turistico, durature e spendibili anche all’esterno del mondo accademico e oltre il ciclo di vita del progetto stesso.
(Valeria Parisi)
Visita le StoryMaps dell’acropoli di Siracusa, Cuma e Neapolis
About AKROMA
The project is funded by the program V:ALERE 2020 – Progetti di ricerca applicata e a carattere industriale per RTD di tipo A e B – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
The Research Team
Valeria Parisi, Assistant Professor (Type A) in Classical Archaeology – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” (Principal Investigator)
Carlo Rescigno, Full Professor in Classical Archaeology – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Michele Silani, Assistant Professor (Type A) in Classical Archaeology – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Andrea Averna, Post-doctoral researcher – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Rosaria Perrella, collaboratore – Direzione Regionale Musei Campania
Mariamafalda Crisci, PhD student – Scuola Superiore Meridionale
The project
In the collective imagination, the Greek terms “akropolis” directly evokes the citadel of Athens protected by its tutelar divinity. However, the Athenian model is more an exception than a rule within the context of ancient urban landscape, as showed by the planning of Greek colonial settlements in the West, which constituted the fundamental dataset to investigate the rise and development of the polis system.
Even though acropolises present wide variability in respect to the landscape morphology, their extension and architectonic monumentalisation, they share a common trait: the religious function, along with the military one, conveyed by the presence of polyadic temples. Thanks to such presence, acropolises became sacral citadels, beyond their orographic prominent position, with a strong identarian and representative value for the community. Regardless the symbolic and factual importance recognised to them within historical and archaeological literature, the acropolises of South of Italy and Sicily were not object of specific studies since now.
Thus, the project AKROMA aims to begin a systematic analysis starting from pilot sites – Cumae, Taranto, Syracuse and Neapolis – valorising the whole historical, archaeological, and literary documentation, with a critical and traversal approach. The selected poleis, daughters-cities of different Motherlands, each with its own specificities and problematics, can offer a useful investigation sample to read the diachronic development of acropolises – from the protohistoric to the post-antique phase, with a priority focus on the Greek period – in relation to the urbanistic, landscape and functional transformations.
From the Mount of Cumae to the “Città Vecchia” of Taranto, from the Ortygia island at Syracuse to the hilltop of Caponapoli at Naples, the study of Magna Graecia acropolises allows a further understanding not only of the ancient cities but also of the contemporary ones, within which they continue to live. A research conducted “from the top” of the acropolis can contribute to the creation of a network of participative knowledge “from the bottom-up”, useful for the awareness, conservation, and management of the cultural and landscape heritage. This would have positive impact on the social, cultural, and touristic contexts for a long-lasting time frame, to be applied also outside the academic world and beyond the life cycle of the project itself.
(trad. a cura di Ilaria Cristofaro)
Explore StoryMaps of the acropolis of Syracuse, Cumae and Neapolis
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